Il Piano Editoriale per la Comunicazione di Architetti e Ingegneri? Inutile! In Freeby non lo facciamo
- Piergiorgio Barzon
- 12 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Durante la mia esperienza professionale in aziende e studi di progettazione, ho incontrato numerose agenzie creative. Tra le loro proposte per le attività di comunicazione, al primo posto c’era sempre l’immancabile Piano Editoriale.
Un piano editoriale è generalmente un programma che definisce cosa pubblicare, quando e su quali piattaforme. È pensato per garantire coerenza, allinearsi con la strategia di marketing e fornire una mappa per la creazione di contenuti.
Per grandi aziende strutturate, con strategie a lungo termine e budget definiti, questo ha sicuramente senso. Aiuta a mantenere una content strategy coerente, calendarizzare i contenuti e valutare se la strategia sta funzionando o meno. Inoltre, consente a varie figure professionali come il social media manager e il copywriter di lavorare in sinergia per raggiungere obiettivi precisi.
Ma vale per gli studi di architettura e ingegneria? La risposta è: NO.
Lo sappiamo bene: basta un cliente che non paga e il budget per il mese successivo è già saltato.
È sufficiente ottenere l’incarico per un negozio, che da progettisti esperti nel settore residenziale diventiamo Retail Designer, con un conseguente e repentino cambio di rotta su tutta la Comunicazione.
Ho sempre avuto l'impressione che il piano editoriale servisse più alle agenzie che agli studi di progettazione. Le agenzie, non avendo una conoscenza approfondita del settore, necessitano di punti fermi per organizzare il loro lavoro. Inoltre, garantisce loro una collaborazione a lungo termine.
In Freeby, invece, non vi tediamo con la stesura di un piano editoriale rigido. Conosciamo il settore a fondo e siamo pronti a decidere le strategie di comunicazione giorno per giorno, adattandoci alle esigenze del mercato.
La nostra forza sta nella capacità di essere agili, reagire rapidamente ai cambiamenti e sfruttare al massimo le opportunità del momento, senza essere vincolati da un calendario preimpostato.
In poche parole, il piano editoriale è un buon strumento per alcune realtà, ma non per le piccole realtà che operano nel mondo dell’architettura e dell’ingegneria. La flessibilità e la conoscenza del settore sono ciò che conta davvero per essere efficaci.
Ipse Dixit : )
Piergiorgio Barzon
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