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Il vero successo di un architetto non consiste solo nel realizzare un ottimo progetto, ma nel saper attirare l’attenzione per averlo creato.

E il segreto di questo successo? Non è poi così segreto: si chiama Comunicazione.


Il titolo di questo articolo può essere letto come un aforisma o una provocazione.

È noto, infatti, che la figura dell’architetto venga spesso associata a vanità e a una certa inclinazione al protagonismo. Tuttavia, proprio questa caratteristica ha spinto molti architetti a distinguersi come eccellenti divulgatori, in grado, più di altri professionisti, di padroneggiare al meglio sia i tradizionali che i moderni strumenti di comunicazione.


Ma attenzione: la comunicazione non è solo uno strumento per nutrire il proprio ego. Oggi più che mai, rappresenta uno dei mezzi di marketing più potenti che abbiamo a disposizione, molto più efficace del passaparola, dei concorsi o delle pubbliche relazioni. Grazie a strumenti tradizionali e, oggi, quelli digitali, alcuni studi di architettura sono riusciti a crescere professionalmente, e in tempi incredibilmente rapidi, superando gli ostacoli che in passato frenavano i giovani professionisti privi di contatti o appoggi.


Pensateci: un cliente che entra nel nostro studio su consiglio di un amico avrà una percezione diversa — e sicuramente inferiore — rispetto a uno che ci contatta dopo aver visto un nostro progetto pubblicato su una rivista. L’autorevolezza che una pubblicazione conferisce, anche su una rivista di nicchia, supera di gran lunga quella del passaparola o della vittoria in un concorso sconosciuto al cliente medio. Provate a mostrare un progetto dal vostro portfolio o dalle pagine di una rivista che lo ha pubblicato e vedrete come la reazione sarà completamente diversa, con un riconoscimento immediato del valore e una fiducia maggiore verso il vostro lavoro.


Lo stesso vale anche per il sito web e i social network: sebbene gestiti direttamente da noi e, dunque, poco o per nulla obiettivi, contribuiscono comunque a rafforzare la nostra immagine. Una buona comunicazione genera autorevolezza, e l’autorevolezza, a sua volta, offre vantaggi concreti

  • maggiore capacità di stabilire parcelle adeguate e di farsi riconoscere il costo di eventuali modifiche,

  • rispetto per le nostre proposte progettuali,

  • rispetto dei tempi di pagamento.


Vi sembra poco?


Ma non solo: l’autorevolezza è cruciale per un’altra sfida che gli studi di oggi affrontano quotidianamente, ovvero attrarre e mantenere risorse umane di qualità. I collaboratori sono una ricchezza sempre più rara, contesi tra studi italiani e internazionali e dalle aziende. Uno studio di architettura riconosciuto e rispettato può diventare una fonte di orgoglio per i propri collaboratori, attirando nuovi talenti e incentivando la permanenza di quelli già presenti.


Oggi la comunicazione è diventata una gara, spesso poco gratificante, in cui a prevalere è chi riesce a urlare più forte. Qualcuno potrebbe scoraggiarsi, rifugiandosi nel vecchio adagio secondo cui le proprie competenze e capacità sono sufficienti per emergere sul mercato o per mantenere la propria posizione. Ma, se dopo 50 anni continuiamo a credere alle pubblicità dei detersivi che ogni volta promettono una 'formula ancora più efficace', è evidente che non possiamo permetterci di rinunciare alla sfida della comunicazione, o rischiamo di rimanere nell'ombra in un mercato sempre più saturo e competitivo. La comunicazione, per quanto a volte possa sembrare ridondante, rimane l’unico strumento capace di trasformare competenze e capacità in riconoscimento e risultati concreti.


Comunicare bene non significa vendere fumo, ma costruire un’immagine solida e autorevole in grado di evidenziare le nostre competenze, rendere più semplice le relazioni con clienti e collaboratori e aprire le porte a nuove opportunità. La vera sfida non è fare bene il proprio lavoro di architetto, ma far sapere al mondo che lo si sta facendo.




 
 
 

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